Alberto Acosta: “l’estrazione legale è illegale”

Un passaggio del video-intervento del Prof. Alberto Acosta al Festival del Chocó Andino 2020: la truffa dei mega-progetti estrattivisti nel caso paradigmatico del Chocó-Ecuatoriano

I dati della Camera Nazionale delle Miniere dicono che ci saranno un totale di 32 mila posti di lavoro (impiegati nei progetti del Chocó andino ecuadoregno, NdT). Se tutti i progetti funzionano, sarebbe meno dello 0,4% della popolazione economicamente attiva. Nel progetto Loma Larga, si stima che nel periodo massimo di occupazione l’utilizzo potrebbe raggiungere le 800 persone. Loma Larga, che un tempo era Quimsacocha, ma – a dirla tutta – Correa (Rafaél, ex presidente dell’Ecuador dal 2007 al 2017, NdT) cambiò il nome per trarre in inganno l’opinione pubblica. Ora, diciamo le cose come stanno: Loma Larga, 800 persone impiegate. Sapete quante persone lavorano più a valle in questa zona? Per esempio nella zona di Tarqui, nella zona di Victoria del Portete, etc.? In quella zona lavorano più di 20 mila persone nel settore agricolo. Ora, non sarebbe meglio creare posti di lavoro e rafforzare queste attività agricole piuttosto che distruggere los páramos (ecosistemi montani caratteristici della zona andina, NdT)? Queste sono cose veramente incomprensibili: non capisco come possano ingannarci in un modo così meschino, che ci siano persone che continuano a difendere l’attività mineraria.

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La lógica de la pacificación: guerra, policia, acumulación

di Alexik

Mark Neocleous, La lógica de la pacificación: guerra, policia, acumulación, Athenea Digital – 16(1): 9-22, marzo 2016.

In occasione  del workshop Policing Extractivism: Security, Accumulation, Pacification, tenutosi al Melendugno nel ottobre 2018, abbiamo avuto l’occasione di approfondire direttamente con Mark Neocleous  il concetto di pacificazione, declinandolo nello specifico delle strategie di contrasto contro i movimenti che difendono i territori dalle aggressioni speculative.
All’epoca parte della discussione si era soffermata sulle perplessità indotte dall’uso termine “pacificazione”  in sostituzione di altri ritenuti più chiari e definiti , come “repressione”.
Una perplessità comprensibile dopo essere stati bombardati per anni con termini partoriti da una sorta di neolingua orwelliana, dove per esempio le guerre imperialiste sono diventate guerre umanitarie o operazioni di peace keeping. Continua a leggere

La lógica de la pacificación: guerra, policia, acumulación

Mark Neocleous (*)

Abstract:

Il concetto di pacificazione ci permette di comprendere il ruolo produttivo che la violenza di stato gioca nel proteggere il capitale e fabbricare l’ordine borghese.
Prendendo come riferimento la lunga storia del pensiero della classe dominante nella teoria e nella pratica della pacificazione, l’articolo di Neocleous sostiene che a fini tattici, la teoria critica ha davvero bisogno di riappropriarsi del termine “pacificazione” per rendere conto della natura della violenza come parte nucleare della colonizzazione sistematica. Una violenza che ci è stata venduta come “pace e sicurezza”. Continua a leggere

Voci del territorio/1

[Pubblichiamo a puntate la traduzione in italiano, a cura di Ecor.network, del dossier “Voci del territorio. Come la industria mineraria mondiale sta beneficiando della pandemia COVID-19“, redatto da Earthworks (USA), Institute for Policy Studies – Global Economy Program (USA), London Mining Network (UK), MiningWatch Canada, Terra Justa, War on Want (UK), Yes to Life No to Mining.
Il dossier offre una panoramica internazionale – aggiornata al 1° giugno 2020 – sull’aggressione dell’estrattivismo minerario contro i territori, intensificata durante l’entendersi della pandemia assieme alla violenza necessaria per imporla.
Descrive come le attività minerarie siano diventate fonte di contagio per le comunità, di come siano state esentate dai vincoli del lockdown, e di come gli Stati, in nome della recessione mondiale alle porte, stiano operando una profonda opera di deregulation delle attività estrattive.]

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Il coronavirus ai tempi dell’Ecuador/2

di Alberto Acosta (*)

[Mentre stavamo ancora traducendo questo saggio di Alberto Acosta, l’Assemblea Nazionale dell’Ecuador ha approvato, la Ley de Apoyo Humanitario e la Ley Orgánica de Ordenamiento de las Finanzas Públicas, considerate dalle organizzazioni indigene e popolari come veri e propri attentati al sistema di previdenza sociale ed alle tutele del lavoro.
Il 25 maggio migliaia di persone, sfidando il coprifuoco, hanno riempito le strade delle principali città dell’Ecuador per protestare contro i tagli al settore pubblico e gli accordi con l’FMI.
Il 26 maggio viene firmato dal Ministro della Difesa Oswaldo Jarrín l’Acuerdo Ministerial 179, che permette alla forze armate di utilizzare armi da fuoco contro i manifestanti per disperdere le proteste sociali. Continua a leggere

Covid-19 e le spire del capitale

[Quello che segue è un estratto del saggio di Rob Wallace, Alex Liebman, Luis Fernando Chaves e Rodrick WallaceCovid-19 e le spire del capitale“, pubblicato nella sua versione integrale – corredata da una vasta bibliografia – dalla Monthly Review Online, e tradotta in italiano dal Pungolo Rosso.
Il saggio ricostruisce l’insieme dei legami fra l’emergere e l’espandersi delle zoonosi, come il Covid-19, la distruzione degli habitat causata dalla produzione capitalistica (ed in particolare quella agroindustriale) e l’estendersi delle reti globali dei viaggi e del commercio.] Continua a leggere

Il coronavirus ai tempi dell’Ecuador

di Alberto Acosta

La gente non sta morendo di coronavirus. La gente in Ecuador sta morendo di capitalismo.  Di pessimi servizi pubblici e privati, non solo sanitari. Di mancanza di democrazia e assenza di giustizia.
Di corruzione e incapacità di dialogo”.
(Santiago Roldós, 2020)

La crisi del coronavirus è gigantesca.
Rappresenta, senza alcun dubbio, la più grande prova per la società umana globalizzata.
E per l’Ecuador, un piccolo paese arrampicato sulla cordigliera andina, la sfida risulta enorme.
La pandemia mette a nudo situazioni laceranti di ogni tipo.

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Può il Coronavirus salvare il Pianeta? Forse sì, dicono le moltitudini di Pluriverso

di Ashish Kothari, Ariel Salleh, Federico Demaria, Arturo Escobar e Alberto Acosta

COVID-19 sta facendo pagare a tutti noi un prezzo durissimo, in particolare a coloro che hanno meno possibilità di ritirarsi in casa finché il peggio non sia passato. Ma offre anche la possibilità di porre rimedio a ingiustizie storiche – l’abuso della nostra casa comune e di società marginalizzate, delle persone che soffriranno di più gli effetti di questa pandemia.
L’epidemia virale è segno che nel perseverare fino all’estremo nella sua spinta allo sfruttamento di ciò che rimane della natura, la cultura dominante della globalizzazione ha disarticolato la capacità del pianeta di sostenere la vita e le fonti di sussistenza. Continua a leggere

Riunificazione con la Madre Terra: compito urgente per affrontare le pandemie

di Alberto Acosta (*)

“Speriamo che la pandemia di coronavirus, come la peste nell’antica Grecia, si riveli un evento storico che arrivi a instaurare l’intelligenza della vita nella coscienza umana; che riesca a ricodificare il sillogismo aristotelico “tutti gli uomini sono mortali”, per ricomporre la vita di Gaia, della Pachamama. Per instaurare nel pensiero un nuovo sillogismo: la vita è natura/io sono un essere vivo/io sono natura “. Enrique Leff Continua a leggere